mercoledì 22 giugno 2011

Escherichia coli




Da diversi giorni in tv si sente parlare di Escherichia coli sugli hamburger e cetrioli.

Sono miliardi le forme di vita che abitano i nostri corpi, dalla salmonella all’Escherichia coli, il batterio che sta causando alcune morti tra Germania, Danimarca, Regno Unito, Svezia e Olanda dovuta al consumo di cetrioli (forse bio) provenienti dalla Spagna. Ma che cos’è l’E.coli? Incontriamolo, cetrioli permettendo.
La matrice alimentare dell’E.coli, cioè gli alimenti che trasmettono il batterio, sono le verdure crude, il latte crudo o mal pastorizzato, l’acqua contaminata, le carni crude o poco cotte. I bovini lo trasmettono al latte e alla carne, mentre la dispersione delle feci o l’acqua di irrigazione delle verdure fa il resto. Con tempi di incubazione di 6-48 ore, il batterio è responsabile di sintomi come diarrea, dolori addominali simili a quelli dell’appendicite, a volte vomito.
Tutto qui?
Molte infezioni alimentari si potrebbero facilmente prevenire con una maggiore igiene e soprattutto con la conoscenza dei cibi a rischio. Il fatto che tutto spesso si riduca a qualche giorno di forte diarrea, non deve far passare in secondo piano che l'esito della tossinfezione può essere mortale in una certa percentuale di casi. L’ Escherichia coli è un agente tossinfettivo di provenienza alimentare.
L'Escherichia coli è un genere di batterio gramnegativo (cioè negativo alla colorazione di Gram) a forma di bastoncello diritto. 
Poiché la sua temperatura ottimale di sopravvivenza è di 37 °C, vive facilmente nell'intestino dell'uomo e degli animali; è poco resistente a disinfettanti chimici e/o fisici e viene distrutta con la pastorizzazione. 
Alcune forme sono patogene; fra di esse le cinque principali sono l'Escherichia coli enterotossinogena (ETEC), enteropatogena (EPEC),enteroinvasiva (EIEC), enteroaderente (EAEC) e quella produttrice diverocitotossina (VTEC, che comprende anche i ceppi enteroemorragici, EHEC).
 
L'ultimo gruppo è quello che negli ultimi anni ha assunto maggiore importanza come causa di colite emorragica e di sindrome emolitico-uremica (la prima rilevazione è del 1982 in circa 50 soggetti che avevano mangiato hamburger contaminati). 
L'infezione da E. coli VTEC è trasmessa dagli alimenti per via oro-fecale; particolare attenzione va posta nell'uso di carne di manzo cruda o poco cotta. Infatti il maggior serbatoio del batterio è il bestiame, la cui carne è contaminata dal contenuto intestinale durante la macellazione o la preparazione della carne. L'hamburger è particolarmente a rischio perché il batterio, penetrato in profondità a causa della carne macinata, resiste alla debole temperatura di cottura.
Altri alimenti a rischio sono il latte non pastorizzato e gli ortaggi
irrigati con acqua contaminata dagli escrementi del bestiame. 
I sintomi - Il quadro può essere molto grave con diarrea emorragica, dolori addominali intensi, nausea e vomito; la febbre in genere è assente. I sintomi si presentano dopo 3-4 giorni dal consumo dell'alimento contaminato e durano per circa una settimana. Purtroppo in circa il 6% dei casi la patologia si  complica evolvendo nella sindrome emolitico-uremica, dovuta al passaggio in circolo della tossina. Poiché la mortalità della sindrome emolitico-uremica è del 3-5%, si può concludere che la mortalità da infezione da Escherichia coli è di circa il 2-3 per mille.
Le cure - Poiché gli antibiotici sembrano addirittura peggiorare la situazione, le cure sono sintomatiche (reidratazione) e volte a curare o prevenire le complicanze.
In Italia non sono segnalati casi dunque non c’è ragione di allarmarsi.


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